Micromobilità: la prossima esplosione nel settore elettrico

30 ottobre 2019

La prossima Uber multimiliardaria potrebbe muoversi su due ruote, invece di quattro. La "scootermania" sta trasformando le start-up della micromobilità in unicorni dal valore di miliardi di dollari. Il settore sta attirando capitale e clienti come mai prima d'ora. Questo accade perché la micromobilità possiede il potenziale per competere con le auto e il ride-hailing. È anche parte della risposta ai sistemi di trasporto pubblici ormai obsoleti, perché è in grado realmente di far arrivare le persone a destinazione.

Tra le aziende citate nel commento di oggi:  Baidu, Inc. (NASDAQ: BIDU), Ford Motor Company (NYSE:F), General Motors Company (NYSE:GM), The Boeing Company (NYSE:BA), Niu Technologies (NASDAQ:NIU).

Si tratta di una vera rivoluzione. Ed è per questo che gli investitori stanno pompando denaro. Fino ad ora hanno investito oltre 5,7 miliardi di dollari nelle start-up della micromobilità a partire dal 2015.

Bird, la start-up dei mini scooter elettrici ha appena due anni, ma vale già 2,75 miliardi di dollari. Proprio questo mese ha raccolto altri 275 milioni di nuovi finanziamenti. A febbraio Lime ha raccolto altri 310 milioni, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 2,4 miliardi di dollari.

Lo spazio comincia a diventare stretto, ma ciò non sembra scoraggiare i venture capitalist, che continuano a versare palate di dollari su quella che sembrano certi sarà la prossima rivoluzione del trasporto urbano. Tuttavia, una start-up quasi sconosciuta si è posta l'obiettivo di trasformare tutto quel caos in ordine e di cambiare il volto del settore della micromobilità. Il suo potenziale per sconvolgere il mercato multimiliardario del ride-sharing, oggi monopolio di Uber e Lyft, è indubbio.

Quando aggiungi per la prima volta un sellino e le funzionalità Bluetooth, OJO diventa uno scooter come nessun altro.

Ecco cinque motivi per tenere d'occhio OJO ( OJO .V, AZNVF ) mentre il mercato degli scooter elettrici raggiunge la sua prossima tappa della sua multi-miliardaria evoluzione:

# 1 Il miglior momento nella mania della micromobilità

Il mercato della mobilità vale in totale 7.000 miliardi di dollari. Abbiamo abbandonato il "gigantismo", e la nuova ossessione globale è diventata la micromobilità. È una mania di proporzioni mondiali:

si prevede che il mercato mondiale della micromobilità raggiungerà i 32 miliardi di dollari entro il 2029. Entro il 2050, probabilmente toccherà i due terzi della popolazione mondiale. Il problema principale è il primo e l'ultimo chilometro che le persone devono percorrere per accedere ai mezzi pubblici di massa.

La micromobilità è la risposta definitiva. È in grado infatti di sostituire efficacemente l'auto personale e il ride-hailing in molte occasioni, oltre a fornire una soluzione al problema del cosiddetto "ultimo chilometro" quando si utilizzano i mezzi pubblici. OJO è perfettamente consapevole di tutto questo.

Nella sola Cina, la micromobilità ha quasi raddoppiato l'accessibilità alle opportunità di lavoro, all'istruzione e all'assistenza sanitaria.

Questo è il motivo che ha spinto persino dei giganti della tecnologia, come BAIDU (NASDAQ:BIDU) , a entrare nel settore. Nel 2014 il colosso di Internet ha lanciato sul mercato, con enorme successo, la sua e-bike, battezzata DuBike, e da quel momento non ha smesso di innovare.

Ora ha deciso di lanciarsi anche sul mercato delle auto a guida autonoma. Con molti più chilometri macinati rispetto a qualsiasi altro dei suoi concorrenti a Pechino, Baidu appare la scelta ovvia per molti investitori.

Niu (NASDAQ: NIU) è un'altra azienda cinese che sta conquistando il mercato della micromobilità. È già diventata una delle nuove imprese di micromobilità più interessanti del paese.

Fondata nel 2014, Niu ha rapidamente scalato le posizioni fino a diventare il principale fornitore mondiale di soluzioni di mobilità urbana, creando in buona sostanza il mercato per questi tipi di veicoli.

Dal momento in cui la società si è quotata sul Nasdaq, appena l'anno scorso, la sua performance è stata significativamente migliore rispetto ad altre IPO super pubblicizzate del settore, e non mostra segni di rallentamento.

E ora, OJO (OJO.V, AZNVF) ha tutta l'intenzione di diventare la prossima storia di successo

#2 Tutte le resistenze cessano qui

I primi concorrenti nel mercato degli e-scooter, malgrado le montagne di denaro che gli investitori hanno riversato su di loro e le capitalizzazioni da capogiro, hanno dovuto fare i conti con contraccolpi e problemi non di poco conto.  Non possono andare lontano. Sono di intralcio ai pedoni nei luoghi affollati. Le amministrazioni cittadine li odiano. Non hanno l'aria di essere mezzi sicuri, e di certo non sono comodi.

"Qui" è dove un sellino può fare una differenza da un miliardo di dollari. "Qui" è dove alcune tecnologie e soluzioni ingegneristiche all'avanguardia possono trasformare gli amministratori cittadini nei migliori alleati di un'azienda.

OJO (OJO.V-AZNVF) ha affrontato gli enormi problemi iniziali vissuti da aziende ipervalutate come Bird e Lime, e li ha trasformati nel più grande potenziale del settore.  La società sembra destinata a battere i principali player del mercato sulla sicurezza, sostenibilità, autonomia e comfort.

OJO sta già collaborando con gli operatori di biciclette e le docking station nelle città degli Stati Uniti, e lavora direttamente con gli amministratori comunali per trasformare il caos in ordine.

Quello che potrebbe piacere alle amministrazioni cittadine, a proposito del caos e dell'ordine, è questo: OJO è una delle pochissime aziende produttrici di scooter ad aver installato altoparlanti Bluetooth con avvisi sonori e la capacità di far rallentare il mezzo automaticamente in prossimità delle scuole o nei campus universitari.

Dal punto di vista della sicurezza è una combinazione vincente, ed è per questo che le amministrazioni locali hanno abbracciato il progetto senza riserve.

#3 Lo scooter che potrebbe guastare la festa a Uber e Lyft

Uber e Lyft dovrebbero essere preoccupate. La corsa media di Uber e Lyft si aggira sugli 8-24 km.

Indovinate un po'? OJO (OJO.V, AZNVF) non è solo uno scooter da brevi distanze. È in grado di percorrere tragitti da 16-22 km. Questo in parte grazie alla comodità del sellino e alla super carica di cui dispone.

Queste caratteristiche fanno impallidire quelle di qualsiasi scooter concorrente, e sono una minaccia anche per Uber e Lyft. Il tragitto medio su uno scooter è di circa 1 km. La media di OJO si avvicina ai 3,2 km. Nella fascia 16-24 km, non esistono scooter capaci di competere. I fondamentali economici sono realmente pionieristici.

Al momento, la tariffa giornaliera per uno scooter OJO si aggira intorno ai $15. Ce ne sono circa 200 in servizio, ma è in corso una grande espansione che dovrebbe incrementare le entrate nel quarto trimestre.

OJO ha in programma di ampliare il parco veicoli a 1.200 a novembre, e per la fine dell'anno, di raggiungere un totale di 2.500 scooter in servizio.  Questo significa ricavi per quasi 14 milioni di dollari.

L'anno prossimo OJO ha in programma di lanciare un modello 2020 ancora migliore, con l'obiettivo di metterne in strada non meno di 15.000. Questo significa entrate per oltre 80 milioni di dollari.

L'azienda ha intenzione di quotarsi in borsa appena completerà un aumento di capitale di 6 milioni di dollari. Questa somma permetterà a OJO di completare la produzione e lo schieramento di altri 2.500 scooter. Qual è l'elemento di questa società che piace di più agli investitori? L'economia differenziata. Come già detto, gli investitori stanno già rovesciando palate di soldi nel settore, nonostante tutti gli avvertimenti.

Bird e Lime hanno subito pesanti critiche per essersi mosse con troppa rapidità e per aver bruciato i soldi degli investitori in un batter d'occhio. OJO ha adottato un approccio metodico. Ha concepito e attuato un modello che crescerà, si consoliderà e durerà molto a lungo.

#4 Le menti dietro a OJO

Infatti, non è sostenibile limitarsi a rovesciare un milione di mini scooter sulle strade, sedersi e guardare cosa succede. OJO (OJO.V, AZNVF) ha fatto i suoi conti ed è riuscita a capire dove i suoi concorrenti stavano fallendo, e malamente. OJO è un'azienda design-first fondata da un gruppo di inventori, designer e imprenditori nel settore dei beni di consumo che vantano numerosi successi.

Tra i fautori di questo successo figurano Don Ratner, il direttore generale, che ha guadagnato oltre 1 miliardo di dollari ideando e vendendo giocattoli diventati famosi e ha immesso sul mercato merci in licenza per aziende come Disney, Nintendo, Coca-Cola e Mars. OJO vuole spazzare via i pionieri di questo mercato, ed è dotata della disciplina necessaria per riuscirci. Innanzitutto, l'azienda è pronta a capitalizzare sul caos che Bird e Lime hanno contribuito a creare. La governance della società vede alla guida l'amministratore delegato Max Smith, che ha raccolto finanziamenti e guidato la quotazione in borsa di otto importanti società come World Color Press, LinkShare, Blip, Tech Republic e JASH.

OJO si è affidata a Fiore Group, la celebre banca d'affari artefice di storie di successo come Lithium X Energy e Lionsgate Entertainment, per quotarsi in borsa durante questo trimestre, colmando così un gap nel mercato azionario con un'offerta per accedere alla crescita massiccia del settore della micromobilità.

#5 Enormi prospettive di crescita

Il mercato della micromobilità è in continua evoluzione, e persino dei titani come General Motors, Ford e Boeing hanno deciso di entrarci.

General Motors (NYSE:GM) ha creato il proprio marchio di bici elettriche, Ariv. Le bici sono state lanciate appena quest'anno, ma sono già riuscite a catturare l'attenzione del mercato europeo. Benché si posizionino su una fascia di prezzo abbastanza alta, con un costo unitario di $3.800, vantano una velocità di punta elevata e sono dotate di discreta autonomia per singola carica. Il punto di forza, per molti, è la possibilità di ripiegarle e trasformarle in una "valigia" trasportabile con facilità, rendendole la scelta perfetta per molti pendolari, soprattutto in grandi città come Londra o Berlino.

Ford (NYSE:F) ha adottato un approccio diverso. Si è gettata d'impeto nel mercato degli scooter acquistando Spin per 100 milioni di dollari. Spin è una società nata nel 2017 a San Francisco, ed è considerata, assieme a Lime e Bird, l'azienda leader nel settore degli scooter elettrici.  Benché l'acquisto di Spin da parte di Ford abbia fatto notizia, non si è trattato certo della prima alternativa di trasporto urbano in cui Ford abbia affondato gli artigli.

Boeing (NYSE:BA), dal canto suo, l'alternativa la sta letteralmente portando tra le nuvole. Recentemente il colosso aerospaziale ha infatti siglato un accordo con Porsche per costruire il primo aerotaxi automatizzato.  Questa partnership è di particolare rilevanza, in quanto ambedue le società sono leader nei rispettivi settori. E benché in passato siano stati concettualizzati altri taxi volanti... nessuno ha la presenza sul mercato (o l'esperienza) che possono vantare Porsche e Boeing.

Benché il concept sia ancora allo stadio iniziale, Boeing e Porsche sperano di individuare un mercato, definire i casi d'uso e creare un prodotto che consolidi la loro preminenza in questo nuovo settore.

Sarà con questi giganti che OJO andrà a battersi, e le premesse sono assolutamente incoraggianti. Oggi infatti OJO si trova dove Bird e Lime si trovavano due anni fa.  Ha iniziato a operare a Austin e Dallas e ha completato un progetto pilota a Hoboken, nel New Jersey. Questa settimana OJO è partita a Memphis, Tennessee, ed è in trattativa con le amministrazioni comunali di San Antonio, Portland, Washington DC, Nashville, Atlanta, Seattle, e non solo.

Ultimamente le ali di Bird sono state un po' "spiumate", e benché l'azienda abbia toccato una valutazione di 2,75 miliardi di dollari, il margine per una ulteriore crescita appare nullo.

OJO (OJO.V AZNVF) è sotto tutti i punti di vista un "animale" più interessante: quando in questo mercato le start-up si trasformano in "unicorni" nello spazio di pochi mesi, il margine di crescita per un'azienda che invece non sbaglia un colpo è inimmaginabile.

Si prevede che per la fine dell'anno il numero di veicoli schierati da OJO decuplicherà rispetto al volume attuale, e per quella data gli investitori più accorti potrebbero essersi già accaparrati gran parte del rialzo. Nel 2020, se l'azienda dovesse centrare l'obiettivo dei 15.000 scooter in servizio negli USA, il margine di rialzo potrebbe sparire del tutto.

"Qui" è dove Tesla incontra la Vespa e si pappa Razor a colazione.  In un segmento di mercato che sta coniando unicorni a velocità record, la start-up con il prodotto più straordinariamente innovativo potrebbe raggiungere lo status di unicorno ancora più velocemente.



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